Che cos’è una call to action? Possiamo definirla genericamente come una frase, un’immagine o un pulsante strategicamente posizionati all’interno di un sito, di una landing page o di qualsiasi spazio digitale con il preciso scopo di «invitare all’azione» gli utenti. Di norma contiene un link che rimanda ad un form, ad un modulo, ad un download, a una pagina contatti nei quali è possibile scaricare file, richiedere informazioni, scrivere commenti, chiamare qualcuno, acquistare un prodotto e via così.
«Scopri subito!», «Acquista ora!», «Iscriviti adesso!»: sono queste le 3 call to action più in voga del momento.
La prima incoraggia gli utenti ad approfondire un argomento specifico, che può essere un altro post all’interno dello stesso blog oppure un’offerta correlata in un ecommerce. Ovviamente questa opzione serve anche e soprattutto per generare click, ottimizzare l’indicizzazione dei contenuti sfruttando il link building e guidare gli utenti all’interno di un sito.
La seconda, invece, è la call to action tipica di qualsiasi ecommerce. Invita ad acquistare un prodotto senza perdere altro tempo o ad approfittare di un’occasione limitata.
La terza tipologia viene inserita genericamente in corrispondenza di form che permettono l’iscrizione a newsletter, eventi o portali.
La call to action perfetta dipende principalmente da un testo sintetico, immediato e chiaro, ma non solo. Per assicurarsi più click possibili dovrebbe:
• esprimere un beneficio: come ad esempio fa Microsoft Windows con «Scarica l’app di SkyDrive gratuita e accedi ai tuoi file ovunque».
A volte, per far capire il valore di un acquisto digitale o di una semplice donazione, è utile anche confrontare il prezzo del prodotto o del servizio pubblicizzato con quello di un qualsiasi prodotto di uso quotidiano.
• essere chiara, ma allo stesso tempo invitante: il classico «Clicca qui» va bene, se anticipato da contenuti accattivanti, ma non sempre basta. Strappare un sorriso a volte aiuta anche a strappare un click.
• rispecchiare i pensieri e il linguaggio del target: nandina.com sfrutta la vanità di qualsiasi ragazza amante della moda usando un colloquiale «Lo voglio!». Il nero utilizzato per il bottone, tuttavia, sacrifica la call to action a favore del prezzo decisamente più visibile, siete d’accordo?
• essere colorata: la call to action deve distinguersi dal resto del testo ed essere immediatamente identificabile all’interno di una pagina. Quindi è utile evidenziarla con colori contrastanti e accesi (ma non complementari tra loro!). È consigliabile evitare il rosso che, anche se attira l’occhio, richiama i segnali di pericolo e trasmette sensazioni poco rassicuranti.
• avere la forma di un bottone: inutile ragionare a lungo su testi, colori, strategie e target se poi, alla fine, nessuno riesce a capire che in quel punto preciso c’è la possibilità di cliccare e raggiungere la destinazione desiderata. La questione quindi tira in ballo anche l’usabilità del sito o della landing page nella quale viene inserita la call to action.
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