Il concept creativo, o marketing concept, è l’idea che sta alla base di un progetto di comunicazione, di qualunque tipo. Per sviluppare campagne efficaci e coerenti attraverso tutti i canali, è indispensabile individuare un concetto principale attorno al quale lavorare. Sembra un’affermazione banale ma, credimi, non lo è!
Frutto di un pensiero ben calibrato rispetto al posizionamento di marca, il concept è il fulcro della comunicazione, l’espressione della promessa che il brand fa al proprio target. Questa idea focalizza in modo strategico il messaggio che si vuole trasmettere e ne guida la declinazione nelle campagne pubblicitarie sui diversi mezzi, da quelli cartacei a quelli digitali.
In questo articolo vediamo qual è la funzione del concept creativo e perché è indispensabile per creare una comunicazione di valore.
Il concept creativo è un passaggio fondamentale che alimenta il processo creativo, il cui successo è determinato dalla coerenza della comunicazione rispetto al brand, al target e agli obiettivi.
Il concept deriva da un’analisi strategica che tiene conto di molteplici fattori, come il posizionamento sul mercato, il pubblico a cui ci si rivolge, i competitor, i punti di forza e di debolezza, le leve di comunicazione e gli obiettivi da perseguire.
Da questo bagaglio di informazioni si restringe il cerchio e si arriva ad individuare il messaggio utile per lanciare un brand (concept di comunicazione con una campagna che attiene all'identità del marchio) o un prodotto o servizio (concept di campagna, nel rispetto del brand).
Lo scopo del concept è proprio questo: orientare la comunicazione, tradurre in immagini e parole il concetto di base che contraddistingue un prodotto, un servizio o un brand. Progettare un concept creativo mirato garantisce che il messaggio arrivi al target in maniera chiara, coerente e incisiva.
È evidente, ogni progetto deve essere guidato da un’idea. Il concept creativo svolge la funzione di indirizzo e aiuta a mantenere ben presenti gli obiettivi.
Durante lo sviluppo di una campagna di comunicazione, il concept viene trasformato in qualcosa di visibile e concreto, come un cartellone pubblicitario, un’inserzione adv sui social o un banner online. La grafica e il copy che vengono creati esprimono il concept creativo con colori, immagini e parole.
In questo modo, per qualsiasi declinazione, si ha sempre la sicurezza di un messaggio che segue le “linee guida” e che trasmette un’immagine coerente e distintiva del brand.
Individuare l’idea precisa da sviluppare è un’attività che richiede grande professionalità e competenza, perché unisce strategia e creatività. I passaggi variano in base alle caratteristiche del brand e agli obiettivi da raggiungere, ma generalmente si parte da un’analisi iniziale che coinvolge direttamente il cliente.
Raccogliere un buon brief e valutarlo in modo critico è il primo passaggio. Capita che la percezione che il cliente ha di sé sia incompleta e che il modo di trasferire le informazioni sia sbagliato: questo “errore” si può rivelare un importante problema di posizionamento e di comunicazione, se non viene subito alla luce.
Per questo le domande rivolte al cliente devono essere trasversali: solo così si ha la certezza di aver esplorato bene il terreno, senza tralasciare nulla. Questo step è fondamentale perché apre alla ricerca. Un approccio omnicanale non può prescindervi, così come non può vivere senza le analisi strategiche e di posizionamento che determinano una parte fondamentale del brief che arriva sul tavolo dei creativi.
Un team che lavora in sinergia fa la differenza: incrociare le domande che apparentemente non hanno risposta (e che, a ragione, toccano aspetti e ambiti diversi) con quelle che ce l’hanno diventa una parte fondamentale dello sviluppo del concept creativo. Lo spirito critico ha una doppia faccia: se da un lato induce a porsi domande che "salvano" da possibili errori, dall'altro si autoalimenta, portando a interrogarsi continuamente anche negli step successivi. Avere sempre uno spazio aperto per le domande (senza aver paura delle risposte) fa parte del "gioco" creativo!
Il secondo step prevede una sintesi: tutte le informazioni, i dati, le valutazioni strategiche e le suggestioni devono essere condensati in un unico concetto, che sia in grado di essere quella promessa rilevante e inaspettata in grado di consegnare nelle mani del mercato e delle persone tutto quello che il brand può offrire.
La promessa deve essere messa nero su bianco, bisogna leggerla, rileggerla e rileggerla ancora. Anche in questo momento del percorso bisogna porsi delle domande: ogni micro concetto ritorna? È corretto? Risponde alla strategia? E se sì, in quale modo decidiamo di esprimerla? Con quale linguaggio? Ecco che le domande si aprono a concetti quali tono di voce e personalità di marca.
Il terzo step riguarda l'esplosione creativa. Come un vulcano, le idee sobbollono, a tratti schizzano fuori, inondano il terreno circostante; ci sono quelle che si raffreddano in fretta e quelle che rimangono roventi per moltissimo tempo.
In questa fase è bene servirsi di ogni strumento utile: fogli, colori, mappe concettuali, immagini, musica, parole, doppi sensi, modi di dire. Ognuno di questi aiuta a trovare il modo migliore attraverso il quale trasmettere il concetto.
Durante le prime tre fasi confrontarsi è fondamentale: copy, art e direttore creativo lavorano insieme, condividendo esperienze e competenze.
Il quarto step è ancora una volta la sintesi: sul tavolo c'è la promessa e ci sono diversi modi di esprimerla, ma quale sarà il modo più funzionale per raccontarla?
Bastano un'immagine e delle parole, tutto qui. Ma per quanto possa sembrare semplice, non lo è affatto: bisogna creare un visual e un copy d'effetto che siano in grado di comunicare in maniera efficace la promessa di valore.
L'ultimo step di lavoro riguarda la condivisione del concept creativo con il cliente. Tra tutti, il racconto è il passaggio più complesso. Ad ascoltare ci sono persone che lavorano per quel brand, lo vivono in ogni aspetto; capita che di fronte vi sia chi ha contribuito a crearlo o chi l’ha sognato e realizzato. La platea è, quindi, esigente (anche se non lo dà a vedere!). Consideriamo che quando pensiamo ad un concept creativo entriamo nella vita di un brand, ne interpretiamo le volontà e i propositi e troviamo per lui un modo di esprimersi. C'è bisogno di una grande dose di rispetto.
Le idee arrivano, partono, ritornano e il tavolo dei creativi è un porto di mare. La capacità sta nel saper ascoltare e nel saper trovare la giusta sintesi. Come questa arrivi non è una scienza esatta: gli step si possono mescolare, la creatività deve prendere il sopravvento, tuttavia il messaggio non deve essere mai tradito e il metodo deve portare all’obiettivo.
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