Ormai manca meno di un anno alla “data fatidica”: dal 1° luglio 2023 Universal Analytics non ci sarà più e sarà definitivamente sostituito da Google Analytics 4.
Rispetto a Universal Analytics (UA) la nuova piattaforma presenta numerose novità, come un diverso modello di raccolta e misurazione dei dati, l’integrazione di informazioni provenienti da molteplici fonti, la maggiore personalizzazione dell’analisi dei dati e l’introduzione di algoritmi di machine learning e delle metriche predittive.
I vantaggi di Google Analytics 4 (GA4) sono tanti, ma il passaggio richiede un’approfondita conoscenza della piattaforma e una pianificazione strategica della migrazione. Come affrontare questo cambiamento? Che conseguenze avrà sulle attività del business e sul lavoro dei professionisti?
Per avere tutte le risposte abbiamo intervistato il team SEO di site By site, che sta gestendo la transizione a GA4 per le proprietà UA dei nostri clienti.
Secondo Alessandro Faggian, “il cambiamento era senz’altro nell’aria e ora è il momento di agire. Il focus non è tanto da trovare nella migrazione tecnica da UA a GA4 che site By site sta finalizzando in questi giorni per tutti i siti web, quanto sullo studio del nuovo strumento e tutte le sue potenzialità “nascoste” (o in attesa di implementazione). In altre parole, bisogna entrare il prima possibile nell’ottica del nuovo strumento e abbandonare progressivamente gli automatismi”.
“Il cambiamento è stato sicuramente impattante” chiarisce Aurora Zotto,“d’altra parte ha coinvolto uno strumento diffusissimo a livello mondiale che era rimasto quasi invariato negli ultimi anni. Ma chi ha seguito da vicino l’evolversi di App + Web, oggi GA4, non ha avuto problemi a coglierne le potenzialità. Dalla versione beta in poi GA4 si è dimostrato uno strumento diverso dalla precedente versione di Analytics ma molto più potente. Grazie alla personalizzazione dei dati è possibile implementare un tracciamento customizzato per ciascun cliente. Visti poi gli ultimi sviluppi legati alla vicenda del Garante della Privacy, l’utilizzo di GA4 è diventato ormai imprescindibile”.
Matteo Boscolo spiega che “per quanto fossimo affezionati ai vecchi report, UA era uno strumento non allineato con il moderno scenario dei siti web o app”. Un’affermazione con cui concorda Elisa Sedda: “Alcune metriche erano diventate obsolete o di poco valore. GA4 è senz’altro molto differente dal tool che eravamo abituati ad utilizzare, tuttavia è un passaggio evolutivo necessario”.
Un concetto ripreso dalle parole di Alessio Pomaro, SEO Manager e Head of Voice Technology: “Il cambiamento è parte integrante del nostro lavoro. Credo che l’accelerazione tecnologica che sperimentiamo tutti i giorni ormai ci abbia reso più consapevoli di questo. Tuttavia, più la zona di comfort diventa certezza, e più impattante sembra il cambiamento. Molti di noi sono nati professionalmente maneggiando Universal Analytics, che di certo si è evoluto negli anni, ma basandosi sui medesimi concetti; con GA4 ci avviciniamo all’evoluzione del comportamento dell’utente e ai dispositivi che utilizziamo oggi. Ma non solo, migliorano gli aspetti legati alla privacy, la precisione e l’”intelligenza” del sistema. Come ho preso il cambiamento? Viva i cambiamenti!”
“Sì,” risponde Valeria De Santis, “penso che GA4 porterà ad avere dati più precisi e potrà offrire molti spunti di miglioramento sul singolo progetto.”
Una prospettiva condivisa da tutto il team SEO, come testimoniano le parole di Elisa: “Con la nuova piattaforma ci saranno dati più granulari, che consentiranno considerazioni più precise e puntuali sull’andamento e sulle possibilità dei vari progetti.” Oltre a questo, Aurora aggiunge: “Mi aspetto un miglior focus sugli obiettivi di business e una maggior tutela lato privacy”.
Alessandro conclude: “Con GA4 avremo KPI (Key Performance Indicator) di maggiore rilevanza per il singolo progetto, esplorazione più profonda del percorso dell’utente, tracking più avanzato dei macro e micro obiettivi tramite eventi”.
A questa domanda risponde Aurora: “Nella versione Universal siamo abituati ad analizzare le sessioni, gli utenti, il tempo medio sulla pagina, le visualizzazioni di pagina, gli obiettivi. In GA4 possiamo analizzare le stesse metriche. Quello che cambierà è il modo in cui queste metriche sono calcolate”.
“Si parte dall’attribuzione data-driven che ora diventa di default rispetto al modello last non-direct session di UA” continua Aurora. “GA4 lascia comunque la possibilità di cambiare il modello di attribuzione in qualsiasi momento nei vari report. A livello pratico il canale organico verrà probabilmente associato alla conversione per il suo reale peso e non semplicemente come ultimo canale”.
Alessandro ci spiega che “la UX e in generale la page experience rappresentano già la base di una qualsiasi attività di marketing. Perciò è naturale che gli strumenti di tracking si evolvano di pari passo in questa direzione”.
Il team SEO ha spiegato nel dettaglio quali sono le novità e le sfide da affrontare e quanto la transizione a GA4 rappresenti un cambiamento epocale per chi ha a che fare con questo strumento.
In un precedente articolo, abbiamo indicato i motivi per cui è fondamentale effettuare la migrazione entro luglio 2022: a causa della differenza nella misurazione delle metriche tra UA e GA4, un passaggio svolto oltre questa scadenza farà perdere dati preziosi e non permetterà di confrontare lo storico di informazioni.
Ecco perché, se non l’hai ancora fatto, è importante organizzare la migrazione a Google Analytics 4 il prima possibile: il nostro team è a tua disposizione per supportarti in questo passaggio e rendere ancora più competitiva la tua attività!
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