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Il lato oscuro del digitale: quali rischi corriamo?

Settembre 1, 2021
Pubblicato da: 
Copywriter

“Buongiorno,

abbiamo riscontrato delle attività anomale sul suo account. La preghiamo di verificare accedendo con le sue credenziali al seguente link”.

Ti è mai capitato di ricevere una mail di questo tipo, ad esempio dalla tua banca? Speriamo che in tal caso tu non abbia cliccato su quel link perché si trattava certamente di una truffa!

Questo è solo uno degli stratagemmi che i cyber criminali utilizzano per adescare le persone: simulano un messaggio proveniente dall'indirizzo di un’istituzione o di un brand e inseriscono un link che ti fa atterrare su una pagina di login simile a quella che conosci. L’obiettivo è indurti a inserire le tue credenziali, per poi rubartele e avere accesso ai dati del tuo conto, ad esempio.

Viviamo la nostra vita in due mondi: quello digitale e quello reale, che sono interconnessi. Il web è uno “spazio” dove possiamo compiere azioni virtuali che hanno conseguenze tangibili. Un esempio? “Entriamo” in uno store online e acquistiamo un paio di scarpe che ci vengono recapitate tramite corriere nell’altro mondo, quello reale.

Grazie al web possiamo tenerci in contatto con altre persone, scoprire novità interessanti, informarci sull’attualità, gestire le incombenze burocratiche come bollette, pagamenti di multe e altro. E possiamo anche correre dei rischi e subire delle situazioni spiacevoli.

In questo articolo ti raccontiamo alcuni dei pericoli che nasconde il digitale, parleremo di deep e dark web e ti daremo qualche consiglio su come tutelare la tua identità su Internet. Vediamo insieme per cominciare quali sono i crimini più comuni nel nostro Paese.

Fake news, truffe e hackeraggio: quali sono i cyber crimini più diffusi in Italia

Le frodi di varia natura sul web, ai danni di privati cittadini e imprese sono in aumento nel nostro Paese: a confermarlo sono i dati diffusi dalla Polizia Postale, dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) e dall’Istat. Nel 2015 sono state denunciate  145.010 truffe informatiche e il numero è salito oltre le 200.000 nel 2019 (Fonte: Istat).

Vediamo quali sono i sistemi più utilizzati:

  • Truffe e phishing, tra il 2015 e il 2016 il 5% degli italiani ha subito frodi bancarie e la clonazione della propria carta di credito e il 7,7% ha risposto a una falsa email fornendo le credenziali dei suoi account (Fonte: Istat).
  • Hackeraggio di strutture informatiche aziendali, in questo caso i criminali si impossessano di informazioni sensibili delle imprese e le rendono inaccessibili chiedendo una somma di denaro in cambio di un codice in grado di decriptarle. Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) afferma che nel 2020 sono state 48 la aziende di media e grande dimensione che hanno subito danni a causa del cyber crime finanziario per 25 milioni di euro (Fonte: Ministero dell’Interno).
  • Fake news, ovvero la diffusione di notizie d’attualità false, che portano a una grave disinformazione, compromettono le comunicazioni istituzionali e spingono le persone a compiere azioni sbagliate. Un esempio? Nel 2020, quando la fase più acuta della pandemia di Covid-19 era in corso, sono circolate moltissime bufale su rimedi messi a disposizione online contro il virus e alcune persone hanno acquistato dispositivi di protezione individuale, spendendo soldi, senza avere nulla in cambio. La Polizia Postale ha registrato un aumento del 436% delle segnalazioni di fake news nel 2020 (Fonte: Ministero dell’Interno).

Un avvenimento purtroppo dolorosamente “reale” come la pandemia, ha impattato moltissimo anche sull’utilizzo del digitale. Da un lato, ci ha permesso di mantenerci connessi con gli altri, ad esempio attraverso i social, come abbiamo raccontato in quest’altro articolo; dall’altro ha moltiplicato le occasioni di incorrere in qualche tranello informatico.

Come la pandemia ha favorito alcuni crimini informatici

La pandemia di Covid-19 ha favorito il proliferare delle attività illegali nel web: moltissime persone hanno cominciato a lavorare da casa, così come numerosi studenti hanno frequentato le lezioni in modalità DAD (Didattica A Distanza), servendosi di connessioni meno protette di quelle aziendali e scolastiche.

Gli hacker hanno moltiplicato i furti di identità digitale e frodi di varia natura, facendo salire la percentuale di rischio giornaliera nel subire un attacco del +23,3% (Fonte: Assiteca).

Anche l’ambito delle imprese non è stato risparmiato, anzi. Così come alcune aziende tessili italiane hanno convertito la loro produzione di abiti in mascherine per aiutare la popolazione, così anche alcuni criminali hanno messo in vendita sul dark web dispositivi sanitari e falsi certificati di tamponi con esito negativo, per lucrare sulla paura e sulla confusione di cittadini e cittadine, come racconta tra gli altri Il Manifesto. Abbiamo nominato il dark web, sai di cosa si tratta? Forse avrai sentito parlare anche di deep web: scopriamo insieme la differenza.

Dark e deep web, cosa sono?

Non bisogna confonderli, perché si tratta di due “territori” digitali diversi, con modalità di accesso differenti, vediamoli insieme.

Deep web

Contiene tutti quei contenuti (testi, immagini, video) che non sono indicizzati sui principali motori di ricerca. Cosa significa? Che non li troverai cercando su Google, ad esempio, ma che occorre un link specifico per accedervi. Nel deep web si trovano aree riservate alle quali servono credenziali per accedere (come il forum di un’Università), account email, resoconti di transazioni bancarie, messaggi delle chat e nuovi siti.

Dark web

Anche nel dark web si trovano i contenuti non indicizzati, che rientrano sotto domini diversi rispetto ai soliti .it e .com, ad esempio. La differenza tra deep web e dark web è che per poter navigare il secondo occorre scaricare un software con un browser specifico. La Nasa ha calcolato che nel dark web sono ospitati decine di migliaia di URL.

Chi frequenta il dark web lo fa in modalità anonima e non è rintracciabile. Questo, infatti, è il “luogo” d’incontro anche per attivisti e dissidenti politici, oltre che per criminali.

Cosa nasconde il dark web?

È qui, nel dark web, complice l’anonimato e la difficoltà di rintracciare le cronologie di navigazione, che è proliferato nel tempo un mercato nero di merci illegali, quali armi, droghe e materiali fuorilegge, come ad esempio contenuti di natura pedopornografica.

Sempre il Ministero dell’Interno dichiara che la Polizia Postale nell’arco del 2020 ha condotto diverse indagini, in Italia e all’estero, registrando un +132% di casi, +93% di indagati, +86% di arresti e +48% di perquisizioni per un +69% di materiale sequestrato. Nel primo semestre del 2020 usura e contrabbando di stupefacenti sono stati i crimini più diffusi, rispettivamente con un aumento di +9,8% e +6,7%.

Tra i vari crimini perpetrati  troviamo anche quello che dall’FBI è stato definito “virtual kidnapping” (Fonte: news FBI) e che in italiano possiamo tradurre con “sequestro virtuale”: in questo caso i malintenzionati chiedono un riscatto simulando il rapimento di una persona.

Come possiamo proteggerci dalle minacce sul web?

La consapevolezza e l’attenzione per i dettagli fanno la differenza: occorre prestare massima attenzione, ad esempio, prima di cliccare un link contenuto in un’e-mail e verificare l’indirizzo del mittente. Bisogna conservare le proprie password in modo sicuro e non utilizzare mai la stessa per portali differenti.

Sui siti ufficiali del Ministero dell’Interno e della Polizia Postale trovi alcuni consigli utili su come difenderti dal cyberbullismo, dallo stalking digitale e dalle frodi degli acquisti online.

Navighiamo il web a vista… con occhi bene aperti e teniamoci informati!

A questo proposito, di cyber criminalità e di virtual kidnapping si parla anche nel nuovo libro Sequestro virtuale di Riccardo De Palo, che fa parte della nostra collana Digital Investigation. Questa linea editoriale ha l'obiettivo di diffondere cultura intorno al mondo del digital: come funziona, quali possibilità offre e quali pericoli nasconde.

 

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Carlotta Pansa
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